Nankuru Nai Sa.

Qui tutto è indefinito.
Non c’è un contorno.
In realtà non c’è mai stato.
Qui, ogni giorno, è come un cazzo di giro sulle montagne russe.
Una sensazione altalenante sulla bocca dello stomaco,
tra vuoti pesanti e pieni leggeri.
Qui è per pochi.
Qui vale tutto ed il contrario di tutto.

Ricordi Alice spaesata nella tana del Bianconiglio?!
…”è tardi, è tardi”.

Qui tutto è indefinito.
Tra fiumi di paradossi ed armate di contraddizioni a guardia del buonsenso.
La tomba della razionalità,
tra quel salice piangente e le colonne poderose di figure retoriche.
Bianche distese di parole a perdere,
su cui si stagliano montagne infinite pregne di personalità.
Il palazzo reale dell’ego e le grotte dell’odio.
Ed in mezzo, i giardini del nulla.
Un tavolo, due sedie ed una scacchiera.
Qui è sempre l’ora del tè!!

“Dovresti cogliere le innumerevoli citazioni,
ed imparare piu cose possibili”,
tuona la voce pre-registrata di sottofondo.

Perchè qui tutto è indefinito.
Compresi i colori.
A volte troppo caldi, a volte troppo freddi.
Una tavolozza di tonalità post-apocalittiche,
con lampi di nero,
vicino le colline del dolore.
Bada bene.
Non troverai nessuna entrata.
Perchè chi riesce ad arrivare qui ha un suo metodo.
Diverso. Unico. Sorprendente.
Troverai invece tantissime vie d’uscita e nessuna costrizione.
Perché chi vuol andare via è libero di farlo.
Sempre.

Ma se ci credi intensamente,
dopo aver superato la foresta nera dei mille congiuntivi,
e il lago ghiacciato della gelosia,
qui, nel mio limbo,
oltre le torri del ricordo,
troverai un punto ed uno solo,
dotato di un ingresso invisibile agli occhi,
dove una volta dentro,
niente ti sarà più come prima.

Sull’uscio, un piccolo cartello sbiadito dal tempo,
ed una scritta laconica in dialetto giapponese.
“makutu sookee nankuru nai sa”.
Comportati bene e tutto andrà a posto.

Nelle cuffie 🎧 Mezzosangue – Armonia e caos

65 pensieri riguardo “Nankuru Nai Sa.

  1. C’è sempre una definizione.
    Ed in realtà nel tuo scritto, anche se in uno ” stato un pò confusionale” , ne ho trovate parecchie.
    Mi piace il fatto che nonostante tutte le “trappole” ( la foresta nera dei congiuntivi mi ha fatto ridere) lasci comunque aperta la prospettiva di poter entrare ed arrivare nel tuo “limbo” , mettendo anche vie d’uscita ovunque.
    Dunque una sola porta d’entrata ( ed anche invisibile) ed infinite vie d’uscita…questa cosa fa riflettere.

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    1. In realtà nel mio limbo, nel mio mondo, non c’è nessuna porta d’ingresso. Ognuno ci entra durante un proprio percorso personale. Chi per amicizia, chi per conoscenza, chi distrattamente, chi per amore. Anche tu che leggi e commenti WordPress, ne entri superficialmente a contatto. La maggior parte, però, scappa via. Troppo difficile resisterci. Troppe trappole. Troppi muri. Troppa fatica. Solo quei pochi audaci che restano, che riescono a sopravvivere, che hanno voglia di sapere, dove quel percorso malato, porta…solo loro riusciranno a vedere ciò che per molti è invisibile agli occhi. Quella porta e quel cartello. La comfort zone del mio essere. Chi ci è entrato, non ne è voluto più uscire…

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  2. Ho sbagliato, mi riferivo al “punto invisibile dotato di un ingresso” non ad una porta d’entrata.
    In effetti sembra un pò come ” alice nel paese delle meraviglie” anche se poi, la descrizione non combacia con esattezza.
    Ma se dici che chi ci è entrato non ne è più voluto uscire, significa pressappoco che nonostante le trappole, la fatica e qualsiasi altro intralcio che dir si voglia, ” il gioco vale la candela” , e che chi non riesce, non è riuscito o non ha voluto arrivare alla fine, magari ha perso inconsapevolmente.

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    1. Alice nel paese delle meraviglie è solo un riferimento, al mondo, che ognuno di noi ha dentro. Non deve combaciare. Non può combaciare. Io non ho fatto altro che descrivere ciò che vedo in me, con le mie parole. Una minima parte, in realtà. La parte più scura la risparmio a tutti!! ahahahahah!! I pochi che hanno visto oltre, sono ancora tutti qua. Per chi è andato via, non posso presumere che abbia perso. Magari, in fondo, abbiamo vinto entrambi.

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  3. La tua sensibilità e profondità d’animo mi inquietano ma mi sorprendono ogni volta di più.hai un mondo incredibile di cui ci rendi partecipi in piccola parte.ma va più che bene così.ci regali sempre qualcosa.senza prendere nulla in cambio.

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    1. …e tu mi fai sempre troppi complimenti che non credo di meritare, ma di questo non posso far altro che ringraziarti!! Spero di lasciare qualcosa del mio mondo, del mio tempo, del mio vissuto. In fondo anche io, qui, sono di passaggio.

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  4. C’è tanta bellezza qui, che risuona fuori, c’è tanta bellezza quando due intenti si incrociano, quando collimano non per il loro modo di essere, ma di ritrovarsi al centro del labirinto. Sono belle queste parole, questi suoni quasi di fiaba, questi specchi che piazzi, signor Sephiroth, per rimandare schegge della tua vita che non possono e non devono definirti. Va bene così, nessuno può infrangere le regole del caos, ma solo leggerne o ritrovarsi in piccoli frammenti. Ishindenshin.

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    1. Grazie per le bellissime parole. Sono contento ti sia piaciuto il mio scritto. Il mio modo di essere. Perché di questo si tratta. In ogni specchio piazzato, c’è un frammento della mia anima, ma poi credo, dipenda sempre da quale inclinazione gli altri guardino lo specchio. Mi piace la parola che hai usato. Ishindenshin. Non la conoscevo. Magari continuo con il mio periodo di saggezza giappo!! 😂😂😂

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  5. mamma mia… mi sono persa… ora io vago su quei contorni sbiaditi e rimbalzo tra i muri invisibili della porta che non c’è… anzi che c’è ma si sposta continuamente a seconda del percorso che si sta facendo…
    che bellissimo modo di fare entrare le persone in un mondo parallelo, il tuo…
    ognuno di noi è un mondo… e ognuno di noi entra in contatto con le superfici liquide ed elastiche degli altri mondi che incrociamo…
    mi ero distratta e non mi ero accorta di quanto potrebbe essere bello leggerti!

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    1. Ognuno di noi è un mondo. Hai colto perfettamente l’essenza di quello che volevo comunicare. Il mio è un po’ tortuoso, difficile, impegnativo, pieno di trappole. Non è per tutti. Ma chi resta, chi trova quella porta, potrà vedere un’altra realtà, decisamente migliore. Più calda. Accogliente. Ecco io, questo vedo. Grazie per le tue bellissime parole e per esser passata. 😄

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      1. a volte questi mondi si avvicinano un po e si trova la fessura per entrare… chi capisce il modo in cui viaggiare nella nuova terra che si trova a visitare rimane… chi no, ci è astato accanto per poco e comunque ha lasciato le sue impronte… a volte i mondi complicati e tortuosi sono i piu belli da scoprire… perchè poi quando si arriva al nucleo si trova il calore che racchiude…!
        grazie a te1

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  6. Un amico mi dice sempre “Tutto si aggiusta” omettendo il “comportati bene”.
    Già, perché poi che cosa significa comportarsi bene? E chi lo decide? Tu o io?
    Ho letto i tuoi commenti, sul fatto che sei difficile da raggiungere, tortuoso. Sai che c’è? Che io mi sono stancata d essere tortuosa, è mille volte più facile essere semplice.
    La gente ti capisce, decide subito se restare. E io decido subito se farle rimanere.
    Scrivi bene lo sai? 🙂
    ciao

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    1. Grazie per il complimento. Scrivere di me forse è più semplice. “Comportarsi bene”…tutto molto soggettivo. Nel mio mondo, naturalmente le regole le decido io. Come penso, sia così per te, tra i tuoi confini. Preferisco essere tortuoso. Mostrare gli spigoli. La mia parte peggiore. Così chi resta, resta per davvero. Mostrarmi “edulcorato” per esibire una parte di me, quasi inesistente…che senso avrebbe?! 😂😂😂

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  7. L’ho riletta tre volte e ho voglia di rileggerla ancora, queste tue parole mi si sono stampate addosso. È un momento in cui mi sento indefinita anche io, indefinita come mai prima… molte nuove persone hanno trovato il loro percorso per entrare nella mia vita, ma chissà quante decideranno di restare e quante invece imboccheranno una delle tante vie d’uscita… Nankuru Nai Sa, o almeno spero. Felice di fare la tua conoscenza Sephiroth, scrivi cose belle (aggettivo forse banale, ma sincero come pochi). Un saluto, Elle

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    1. Grazie signorina Elle. Ognuno di noi ha un mondo dentro, indefinito. Ci si entra a tastoni, con rispetto, ed una volta presa confidenza si decide se attraversarlo o meno. Il tuo essere indefinita, senza contorni, non è un male. A volte può spaesare. E non preoccuparti nemmeno di chi non vorrà restare. In francese si dice “cazzi loro”!! 😂 Preoccupati invece di chi rimane…e Nankuru Nai Sa. Felice anche io di fare la tua conoscenza. Verrò presto a leggerti. Un saluto Seph!! 😊

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  8. Mi hai catturata. Il tuo scritto è di impatto e sono molto vicina al modo in cui intendi il “paese delle meraviglie”. Provo anche io una particolare fascinazione per quel racconto che come te sembra non avere niente a che fare con quello scritto di Carrol. È un tema molto ricorrente nei miei racconti e trovare la tua di riflessione mi ha fatto sentire vicina. Io penso che siano i viaggiatori a restare, i turisti per quanto piacciano lasciali andare. Sono gli occhi importanti e spesso i loro sorrisi sono troppo abbaglianti per cogliere lo sguardo. Contenta di averti letto.

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    1. Sono felice ti sia piaciuto. Alice nel paese delle meraviglie non è solo una storiella da raccontare ai bambini. Ha molti significati intrinseci. Devi guardare “oltre” per capire il valore di una favola. Così come devi guardare “oltre”, per capire il reale valore di una persona. Se ti fermi alle apparenze vedrai un’altra storia. Un altro posto. Ma non ne apprezzerai mai il valore. Non ne scorgerai mai l’importanza.
      Resta solo chi va oltre. 😊

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  9. Il lago ghiacciato della gelosia…come lo conosco…
    In genere si pensa alla gelosia come a qualcosa che brucia. E invece hai detto bene: ghiaccia.
    Paralizza. Ti fa vivere in standby. Quindi in realtà è una non-vita.

    Bello e vero il tuo post.
    Grazie Seph!

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    1. La gelosia è un male. A volte esagero anche io. Non ne sono esente. Non ad alti livelli sia chiaro, ma spesso divento morboso, come un bambino piccolo. 😂😂😂
      Cose che capitano. L’importante è non superare determinati confini, perché poi non è più gelosia, ma malattia.
      Grazie Vicky!! 🤗🤗🤗

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